C’è chi si pesa continuamente e chi invece non lo fa mai per paura, per molte persone il rapporto con il proprio
peso corporeo è ormai diventato una vera e propria ossessione.
Pesarsi ogni giorno, o addirittura più volte nello stesso giorno, non è una sana abitudine, in quanto le
variazioni di peso più significative si concretizzano nell’arco di settimane, o addirittura mesi. Le oscillazioni
repentine del peso sono date solo dalla variazione dei liquidi all’interno del nostro corpo. Se, per esempio,
provate a pesarvi il giorno dopo aver mangiato qualcosa di più calorico, come una pizza, noterete che il vostro
peso sarà aumentato. Questo incremento non coincide con un aumento della massa grassa come solitamente
si può pensare, ma con un aumento della ritenzione idrica determinata dal sale contenuto nella pizza. Stessa
cosa avviene quando una donna si pesa pochi giorni prima del ciclo mestruale, quando l’innalzamento degli
estrogeni porta a trattenere una maggior quantità di liquidi che causa un leggero incremento del peso
accompagnato da una sensazione di gonfiore. Tutto questo fa capire che non sempre l’aumento del peso sulla
bilancia corrisponde ad un aumento della massa grassa; bisognerebbe quindi valutare quale compartimento
corporeo è stato effettivamente incrementato.
La bilancia valuta solamente la nostra massa, ossia la quantità di materia presente nel corpo, senza conoscere
la ripartizione fra i diversi distretti corporei. Per avere dei dati più specifici, si può rapportare il peso con il
quadrato dell’altezza e ricavare l’indice di massa corporea (BMI) comunemente utilizzato per stabilire se il
proprio peso rientra o meno nei range di buona salute. Ma se il muscolo e il grasso, a parità di peso, hanno
volumi differenti, anche l’indice di massa corporea ha i suoi limiti, e bisogna parlare per questo di valutazione
della composizione corporea.
Per analisi della composizione corporea si intende la determinazione dei compartimenti del nostro organismo
tramite diversi strumenti. Quello più utilizzato ad oggi tra gli specialisti del settore è il bioimpedenziometro
(BIA), che, sfruttando il passaggio di una corrente alternata e impercettibile, permetterà di valutare i diversi
compartimenti all’interno del nostro organismo. Solo così avremo la visione completa sulla salute della
persona e sapremo se e come intervenire con un giusto piano alimentare. Basandoci, infatti, solo sul peso e
sul BMI della persona, dovremmo considerare un bodybuilder come un soggetto in sovrappeso, oppure
considerare sana una persona normopeso che invece presenta una forte presenza di massa grassa o
addirittura una forte carenza muscolare.
La misura tramite bioimpedenziometria viene effettuata posizionando una coppia di elettrodi sul dorso della
mano e un’altra coppia sul dorso del piede del paziente, collegati tramite dei morsetti allo strumento di
misurazione. La corrente immessa, viaggiando in tutto il corpo, incontrerà resistenze diverse a seconda della
composizione dei vari distretti corporei e permetterà di ricavare: – – –
acqua totale (TBW): suddivisa ulteriormente in acqua intracellulare (ICW) e acqua extracellulare
(ECW);
massa magra (FFM): costituita da muscoli, ossa, minerali e altri tessuti non grassi;
massa grassa (FM): costituita dal grasso sottocutaneo e da quello viscerale.
Quando si intraprende un percorso nutrizionale volto al dimagrimento, è necessario essere sicuri che il calo
ponderale avvenga solo nella costituente grassa dell’organismo, e questo può essere valutato solo effettuando
l’analisi della composizione corporea. Inoltre, la BIA è di fondamentale importanza anche nei percorsi
nutrizionali dei soggetti sportivi, in quanto permette di monitorare, oltre a tutti i dati detti precedentemente,
anche lo stato di idratazione, in questi casi ancor più fondamentale.
Detto questo, la bilancia allora è inutile? Assolutamente no. Registrare circa una volta al mese il proprio peso
corporeo va benissimo; tuttavia, non è un bene essere ossessionati e farsi condizionare da un numero che di
per sé non dice niente, ma al contrario è importante conoscere la nostra composizione corporea e poter così
intervenire per cambiare quei valori, che, secondo il professionista, devono e possono essere migliorati.
Beatrice Boschi per Casentino 2000